La Carta dei Valori

La Fondazione opera da sempre orientata da valori distillati dalla testimonianza e vicenda umana di Gigi Ghirotti.

Chiunque voglia ripercorrere, tramite gli scritti e le inchieste televisive, l’esperienza del “suo” viaggio attraverso il dolore, può ritrovare oltre al suo rigore professionale, il senso profondo di principi e criteri etici che, sin dall’origine della Fondazione, motivano e orientano le sue attività protese ad alleviare la sofferenza e a prestare una corretta assistenza a pazienti e familiari.

Consideriamo l’ascolto un’azione fondamentale, la premessa all’accoglienza e alla comprensione dei bisogni della persona malata e dei suoi familiari.

Lavoriamo insieme alle persone e alle istituzioni con le quali condividiamo obiettivi e valori. Le nostre finalità ultime sono la qualità della vita e il sollievo della persona malata.
Siamo al servizio della persona malata e per questo sosteniamo che l’efficienza delle strutture sanitarie e delle tecnologie di cura sia modulata sui suoi bisogni. La tecnologia più sofisticata deve coesistere con l’umanità verso la persona malata.
La promozione e facilitazione della fiducia tra paziente e coloro che si prendono cura di lui è la condizione imprescindibile che anima ogni nostra attività, progetto, impegno.

Noi riteniamo che la formazione sia un diritto-dovere di tutti gli operatori che si occupano direttamente o indirettamente della persona malata. La formazione deve estendersi lungo tutta la loro vita professionale. Gli operatori non solo devono padroneggiare conoscenze teoriche e competenze tecniche, ma devono anche “saper essere” e “sapere collaborare” con altri operatori impegnati direttamente o indirettamente nella cura delle persone malate e dei loro cari.

Riteniamo l’informazione una risorsa fondamentale per la promozione della salute e per il trattamento della patologia, sia a livello individuale (informazione su terapia, prognosi, diagnosi, patologia, diritti, doveri) che sociale (informazione mass mediatica).
Promuoviamo, rinforziamo e attuiamo tutte le iniziative il cui obiettivo è il “prendersi cura” globale della persona malata. Ciò significa assicurarle un’assistenza continua ed integrata ai diversi livelli: fisico, psicologico, sociale e spirituale.

Consideriamo la persona malata un essere umano degno di rispetto. Rispettiamo la sua dignità, la sua privacy, le sue scelte, il suo stile di affrontare la malattia, la sua autonomia.

La persona malata è un cittadino a tutti gli effetti. La malattia, riducendolo in condizioni di fragilità, non può privarlo dei suoi diritti di uguaglianza, di informazione, di espressione e di partecipazione alla vita sociale.

La Fondazione Gigi Ghirotti Onlus opera al servizio esclusivo e nell’interesse della persona malata. Rifiuta la logica del profitto, dell’utilitarismo o dello sfruttamento della persona malata e della malattia e rifiuta qualsiasi azione le cui finalità non siano rispettose della dignità e la centralità della persona malata e sofferente.

Siamo a fianco del cittadino malato con spirito di viva solidarietà. La solidarietà è per noi un principio di etica civile e di responsabilità sociale.

Il sollievo dalla sofferenza è un fondamentale obiettivo della nostra azione nella relazione di cura. Intendiamo il sollievo come vissuto globale di liberazione dal dolore fisico e dalla sofferenza psicologica, morale e spirituale.

Noi siamo testimoni, garanti e portavoce delle volontà di Gigi Ghirotti e dei bisogni del malato, soprattutto di quello oncologico e in fase terminale. La nostra è una testimonianza “attiva” e “propositiva”.

Il nostro impegno è rivolto a combattere contro ogni forma di solitudine e di abbandono del malato. Per questo cerchiamo di garantire alla persona malata la presenza e la compagnia delle persone care e di chi si prende cura di lei. Promuoviamo il sostegno psicologico telefonico, l’assistenza domiciliare, l’attivazione delle risorse e l’uso appropriato di tecnologia di comunicazione che umanizzano l’ambiente in cui vive la persona.

La Carta dei Valori della Fondazione Ghirotti si apre con l’ascolto, cioè dalla capacità di “farsi” altro da sé “per cogliere il dramma della sofferenza psicologica e fisica”. L’ascolto diventa così un dono che si incontra con il bisogno di parlare e di sentire accanto a sé il calore di un’umanità che partecipa e riesce a generare sollievo.

È questo il senso della cooperazione che in modo altruistico e gratuito introduce nella società e, in particolare negli ambienti di cura, i sentimenti più caldi della partecipazione.

Gigi Ghirotti aveva intuito e descritto in modo esemplare i limiti e i pericoli derivanti da un’assistenza medica e ospedaliera affidata soltanto a chi considera la scienza come unico fattore di aiuto all’universo del dolore. E con la stessa lucidità aveva denunciato le enormi inefficienze di un sistema sanitario che creava sprechi ignorando quei versanti dove la medicina ha bisogno di valori e di qualità morali. A distanza di anni la sua lezione è ancora attuale anche se sarebbe ingiusto negare che il sistema della sanità è migliorato sotto molti aspetti.

Allo stesso modo è aumentata la fiducia nei confronti delle iniziative che portano sollievo e toccano il cuore di chi soffre.