La Fondazione opera da sempre orientata da valori distillati dalla testimonianza e vicenda umana di Gigi Ghirotti. Chiunque voglia ripercorrere, tramite gli scritti e le inchieste televisive, l’esperienza del “suo” viaggio attraverso il dolore, può ritrovare oltre al suo rigore professionale, il senso profondo di principi e criteri etici che, sin dall’origine della Fondazione, motivano e orientano le sue attività protese ad alleviare la sofferenza e a prestare una corretta assistenza a pazienti e familiari.
La Carta dei Valori della Fondazione Ghirotti si apre con l’ascolto, cioè dalla capacità di “farsi” altro da sé “per cogliere il dramma della sofferenza psicologica e fisica”. L’ascolto diventa così un dono che si incontra con il bisogno di parlare e di sentire accanto a sé il calore di un’umanità che partecipa e riesce a generare sollievo.
È questo il senso della cooperazione che in modo altruistico e gratuito introduce nella società e, in particolare negli ambienti di cura, i sentimenti più caldi della partecipazione.
Gigi Ghirotti aveva intuito e descritto in modo esemplare i limiti e i pericoli derivanti da un’assistenza medica e ospedaliera affidata soltanto a chi considera la scienza come unico fattore di aiuto all’universo del dolore. E con la stessa lucidità aveva denunciato le enormi inefficienze di un sistema sanitario che creava sprechi ignorando quei versanti dove la medicina ha bisogno di valori e di qualità morali. A distanza di anni la sua lezione è ancora attuale anche se sarebbe ingiusto negare che il sistema della sanità è migliorato sotto molti aspetti.
Allo stesso modo è aumentata la fiducia nei confronti delle iniziative che portano sollievo e toccano il cuore di chi soffre.
La Carta dei Valori della Fondazione Ghirotti si apre con l’ascolto, cioè dalla capacità di “farsi” altro da sé “per cogliere il dramma della sofferenza psicologica e fisica”. L’ascolto diventa così un dono che si incontra con il bisogno di parlare e di sentire accanto a sé il calore di un’umanità che partecipa e riesce a generare sollievo.
È questo il senso della cooperazione che in modo altruistico e gratuito introduce nella società e, in particolare negli ambienti di cura, i sentimenti più caldi della partecipazione.
Gigi Ghirotti aveva intuito e descritto in modo esemplare i limiti e i pericoli derivanti da un’assistenza medica e ospedaliera affidata soltanto a chi considera la scienza come unico fattore di aiuto all’universo del dolore. E con la stessa lucidità aveva denunciato le enormi inefficienze di un sistema sanitario che creava sprechi ignorando quei versanti dove la medicina ha bisogno di valori e di qualità morali. A distanza di anni la sua lezione è ancora attuale anche se sarebbe ingiusto negare che il sistema della sanità è migliorato sotto molti aspetti.
Allo stesso modo è aumentata la fiducia nei confronti delle iniziative che portano sollievo e toccano il cuore di chi soffre.