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Premio "Gerbera d'oro"

Un premio che celebra la migliore struttura sanitaria che si è distinta nell’affrancamento dal dolore inutile, alleviando la sofferenza dei pazienti con le terapie più avanzate e sostenendoli psicologicamente.

Nell’ambito delle iniziate che celebrano la Giornata del Sollievo, nel 2006 è stato istituito il premio “Gerbera d’oro”. Si tratta di un riconoscimento che viene attribuito dalla Fondazione e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a quella struttura sanitaria che, muovendo dalla considerazione della centralità della persona malata, si sia distinta nell’affrancamento dal dolore inutile, alleviando la sofferenza non solo con le terapie più avanzate, ma anche con il sostegno psicologico e attraverso un processo di umanizzazione delle cure.

Dal 2020 al 2023, ossia dalla XIX alla XXII Giornata del sollievo, il premio "Gerbera d'oro" è stato sospeso.

Gerbera d'oro 2019 a Gemelli ART, Polo radioterapico del Policlinico A. Gemelli IRCCS Roma - Regione Lazio

La consegna del Premio Gerbera d’Oro 2019

Lo scorso 23 maggio 2019, al termine della conferenza di presentazione della XVIII Giornata Nazionale del Sollievo, è stata conferita la Gerbera d’oro 2019, un “premio simbolico”, giunto alla 12° edizione, che la Conferenza delle Regioni e la Fondazione Ghirotti attribuiscono ad una struttura sanitaria che si sia distinta nell’affrancamento dal dolore inutile, alleviando la sofferenza non solo attraverso le terapie più avanzate, ma anche con il sostegno psicologico e la capacità di rapportarsi umanamente.

La Commissione ha valutato 30 progetti e ha attribuito la “Gerbera d’oro 2019” alla Regione Lazio per il Progetto “L’impegno del Gemelli ART per l’umanizzazione dell’esperienza di cura”. ART è il Polo radioterapico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Irccs. La radioterapia – spiegano i promotori – è un potente alleato contro il dolore del paziente, riducendo o azzerando in alcuni casi la sofferenza provocata solitamente dalle lesioni metastatiche. Il sollievo dalle sofferenze non riguarda però solo la riduzione del dolore fisico ma anche la volontà di prendersi cura della persona sofferente nella sua totalità. Operare nel rispetto della “persona-paziente” significa proporre azioni di cura, accoglienza, ascolto e coinvolgimento, dalle prime fasi dell’accettazione alla dimissione, prevedendo spazi e habitat che siano accoglienti e “lenitivi”. Il Gemelli ART sposa la filosofia della “Rete del sollievo” prefiggendosi l’obiettivo non solo di erogare terapie utilizzando le migliori tecnologie disponibili al fine di ridurre il dolore fisico del paziente, ma integrando le stesse all’interno di un percorso terapico che includa servizi di presa in carico della “persona-paziente” che concorrono a donare sollievo nel rispetto della qualità di vita e della dignità dell’essere umano.

Una “Menzione speciale” per la Regione Veneto con il “Progetto per lo sviluppo delle Cure Palliative nei Centri Servizi Anziani C.S.A.” che ha l’obiettivo di garantire un accesso precoce ed appropriato alle cure palliative e alla terapia del dolore anche agli ospiti dei Centri Servizi per gli Anziani. Individuare precocemente le persone per le quali, a causa delle patologie di cui sono affette, è opportuno un percorso attivo e continuo, trasversale alle varie strutture sanitarie aziendali, ospedaliere e territoriali, significa – secondo i promotori del progetto – privilegiare la qualità di vita residua, così da poter condividere con loro e la loro famiglia un programma che contempli l’eliminazione del dolore fisico e lo sviluppo di tecniche volte al benessere psico-sociale e spirituale dell’utente e della sua famiglia.

Una menzione particolare riguarda infine la Regione Lombardia e il “Progetto Sport in oncologia pediatrica: portare lo sport dove non c’è significa portare speranza e la possibilità di una vita migliore”. L’obiettivo del progetto è quello di porre la giusta attenzione ai benefici dell’attività fisica in bambini e adolescenti ammalati di tumore. L’attività motoria eseguita regolarmente può aiutare i bambini sia durante che dopo le cure oncologiche, prevenendo un circolo vizioso di deterioramento della qualità della loro vita, aggravato da sedentarietà o immobilizzazione, in qualunque fase della malattia.

Il Premio “Gerbera d’oro 2016”, offerto dalla Fondazione Nazionale “Gigi Ghirotti” e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome “ad una struttura sanitaria che si sia distinta per il buon funzionamento dei servizi alla persona in tema di terapia al dolore”, è stato assegnato alla Regione Puglia ed in particolare alla Fondazione “Opera Santi medici Cosma e Damiano – Bitonto Onlus”, per il progetto dal titolo “Verso una città del benessere solidale. La forza della marginalità: costruire, abitare, curare”.

Motivazione

Il riconoscimento viene attribuito in quanto:

“Progetto innovativo e di comunità che riesce a coniugare la pianificazione urbanistica territoriale con quella socio-sanitaria, assicurando la continuità assistenziale.” L’obiettivo è quello di abitare il territorio inteso come avere cura, prendendo a cuore le marginalità e le contraddizioni del territorio stesso.
Il Progetto, che coinvolge l’intera città di Bitonto, va infatti nella direzione di una “città del benessere solidale”, che possa adeguarsi ai bisogni del territorio, una “città vivibile” grazie alla creazione di strutture socio-sanitarie-assistenziali quali: Hospice, case alloggio, case accoglienza e Centri diurni ed infine una “città educativa che educa la comunità”, attraverso l’importante collaborazione con l’Università degli Studi di Padova che permette di sensibilizzare i giovani verso le problematiche legate alla morte.
Il progetto rappresenta un modello innovativo per tutto il meridione, prefigurando la realizzazione di un nuovo modello di Welfare.